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“Roma-Maremma Express” di Enrico Bistazzoni

Immagine di copertina

Sinossi

Roma-Maremma Express è un diario di viaggio sul tratto ferroviario tra la capitale e la stazione di Orbetello-Monte Argentario. Una giornale di bordo scandito in 56 brevi capitoli, da gennaio a dicembre 2020, tra andate e ritorni settimanali, su un treno che per la peculiarità del percorso contiene un piccolo ma completo microcosmo umano. Dal lavoratore pendolare al turista straniero in visita a Roma, dallo studente universitario alle ragazze dell’Est di ritorno alle loro case di periferia, da chi si mette in viaggio per trascorrere una giornata di mare a Fregene o Ladispoli alle signore glamour della Roma nord in rotta per l’Argentario, Capalbio e altre località di vacanza. Tutti insieme appassionatamente o, il più delle volte, fastidiosamente.

Sì, perché molto spazio si dà in questi appunti di viaggio ai ben noti disturbatori da treno: quelli che non smettono un minuto di parlare al cellulare, o occupano quattro posti con i loro bagagli, o chiacchierano per tutto il tempo, o spargono i sedili di briciole, lattine e avanzi vari. E, sempre in agguato, ci sono gli incontri imprevisti, graditi o sgraditi. Non possono mancare alcune pagine velate dalle più cupe atmosfere dei mesi dominati dal Covid e dalle relative, obbligate interruzioni di viaggio.

E poi ci sono i luoghi attraversati. I quartieri limitrofi alla stazione Termini, i monumenti di Roma, il paesaggio della Tuscia, le suggestioni delle colline maremamne, della laguna di Orbetello, del promontorio la cui vista in lontananza annuncia “casa”. Il tutto visibile dal finestrino, all’economico prezzo di un biglietto in seconda classe.

Tutto vero, tutto reale, tutto riconoscibile da chi ha avuto la sorte di prendere qualche volta un treno, con gli occhi bene aperti sulla realtà e un po’ di spazio alla fantasia, come si conviene in ogni viaggio.

Recensione

Roma – Maremma Express è un libro di Enrico Bistazzoni pubblicato da Edizioni Sigem nel giugno 2021.

È una raccolta di racconti? Potrebbe esserlo, ma non mi sento di inquadrarlo in questo genere. È un romanzo? Se ci limitiamo alla sua sommaria definizione di testo narrativo in prosa, di una certa ampiezza che tratta di vicende reali o fantastiche, ricadrebbe nella categoria. Ma…, sinceramente la cosa non mi soddisfa. Un diario? Sì, ora cominciamo a esserci, richiamandosi sempre alle indicazioni degli accademici che lo incorniciano come forma narrativa che permette all’autore di raccontare di giorno in giorno le cose che gli accadono o i sentimenti e le emozioni che prova. Andiamo oltre, scaviamo più a fondo. Un diario di viaggio? Eccoci, ci siamo. Di un viaggio sia fisico che esistenziale.

Oddio! Siamo partiti con schemi e inquadramenti. All’autore darebbe la sensazione di essere seduto su un sedile di chiodi, molto meno confortevole di quello del treno regionale che per anni è stato il suo punto di vista originale, atipico, a volte privilegiato, su una umanità in movimento, in divenire. Già, uno dei punti fermi di Bistazzoni è che i confini tra le cose, gli eventi, i sentimenti, le culture sono labili. Dipendono dal punto di vista dell’osservatore. Come (richiamandosi a una sua riflessione) la faccia della luna, la quale si mostra, a seconda di dove ci troviamo sul nostro pianeta, un po’ più illuminata o un po’ meno; tuttavia, sempre con una parte oscura che mai ci svelerà. Visione inquietante, vero? Ma anche romantica.

Roma – Maremma Express è un libro accattivante, in cui il protagonista è lo stesso autore. E devo dire che sarebbe stato veramente difficile creare un personaggio così particolare, ben caratterizzato. Bistazzoni ha avuto una gran fortuna a essere lui, con le sue abitudini, i suoi fastidi, le sue manie, i suoi rituali, i suoi timori. Con le sue fragilità, ma anche con la sua tenacia da mediano, il suo profondo romanticismo che contrasta con un realismo disincantato di facciata, forse di difesa. Un personaggio a cui il lettore si appassiona e che pian piano comincia ad amare, a sentirlo amico. Alla fine, siamo tutti un po’ Bistazzoni, in lui ci rivediamo.

Ma di cosa parla Roma – Maremma Express? È il resoconto di un anno di vita da pendolare, su un treno regionale che collega una delle città più belle e cosmopolite del mondo, qual è Roma, con la piccola stazione di Orbetello – Monte Argentario. Poco più di 100 km di linea ferroviaria che attraversano paesaggi naturali di suggestiva magnificenza. Già, i finestrini dello sferragliante convoglio diventano finestre su scorci che richiamano, a seconda della stagione o del meteo, quadri impressionisti francesi o tele macchiaiole. Come non rimanere incantati alla vista del Monte Argentario che domina e, allo stesso tempo, si specchia in una laguna a tratti selvaggia dove sembrano camminare sulle acque fenicotteri rosa? Per non parlare del lago di Burano circondato da canneti e alberi, delle torri dell’etrusca Tarquinia che si elevano fiere su una collina dall’eco di elleniche acropoli, dell’azzurro mare di Civitavecchia con le navi da crociera ancorate al largo. Ma è nei tramonti, inesorabili e superbi ad avvolgere ogni cosa alla fine di ogni viaggio, che Enrico Bistazzoni diventa artista. Poche pennellate di parole, impregnate di infinite sfumature di caldi colori.

Il treno rappresenta il luogo, dove per un tempo circoscritto, la variegata umanità si incontra ed è costretta a convivere in uno spazio ristretto. Una babele di lingue, di abitudini, di stati d’animo, di attitudini. Potrebbe rappresentare un interessante esperimento sociale da monitorare scientificamente, sembra suggerirci l’autore (chissà se ne faranno un reality show). La convivenza non è semplice. Abbiamo, come riporta Bistazzoni, urlatori al cellulare, sgranocchiatori di patatine, occupatori di quattro posti con una valigia sola, spargitori di odori e cibi impensabili in un panino, ascoltatori di musica a tutto volume con o senza auricolari, logorroici, ecc.

Questo il dato reale, poi ce n’è uno più romantico, empatico, forse fantastico. Il protagonista, a volte, si trova a leggere nei volti, negli occhi, nelle espressioni, in un semplice gesto, le storie dei suoi involontari compagni di viaggio. A ricostruire vite, forse a immaginarle. Quelle esistenze parallele, convergenti per un attimo governato dal caso, diventano parte di lui. Gli entrano dentro. E gli ispirano riflessioni o ricordi legati alla sua di vita.

Ma Roma – Maremma Express è anche una meditazione sui nostri tempi, sulla nostra società, sul nostro essere italiani, condotta in modo divertente e ironico. Più volte il lettore si troverà a sorridere. In alcuni momenti avrà la sensazione di essere sopra un’opera di Woodhouse.

Lo stile di Bistazzoni è scorrevole, piacevole, colloquiale, moderno. Ma attenzione, ciò deriva da un’accurata padronanza della lingua che permette all’autore una corretta informalità. Oserei dire la semplicità di chi ha attraversato la complessità, scomponendola per riportarla all’essenza.

Infine, sono da menzionare le belle illustrazioni di Francesca Bistazzoni e di Emma Coli che arricchiscono le pagine.

Un libro che consiglio a tutti i lettori, trasversale alle particolari inclinazioni di genere. Ha tutte le caratteristiche per divenire un caso editoriale.

Dettagli libro

TitoloRoma-Maremma Express
AutoreEnrico Bistazzoni
EditoreSigem
IllustrazioniFrancesca Bistazzoni – Emma Coli
GenereRacconti
FormatoLibro
Pagine166
PubblicazioneGiugno 2021
Prezzo10 Euro
Link di acquisto
https://www.unilibro.it/libro/bistazzoni-enrico/roma-maremma/9788873871941

Estratto

12. Casablanca sola andata

La ragazza della tabaccheria sotto i binari della stazione Termini da un pezzo non mi chiede dove vado. “Orbetello, vero?”. Al mio “Sì, grazie”, digita tre o quattro tasti con fulminea rapidità e in cinque secondi mi dà biglietto e monete di resto. A volte ce l’ha già pronto. Deve tenere una piccola scorta per noi quasi-pendolari, o forse mi vede spuntare da lontano e si avvantaggia stampandolo mentre mi avvicino, chissà, mi chiedo ma non glielo chiedo, non bisogna sapere tutto.

Oggi si supera. Continua a parlare al cellulare, dall’altra parte del vetro, e intanto mi passa il biglietto sotto la fessura, senza attendere conferma e con un sorriso di buon viaggio.

Sono contento di questa silenziosa complicità. A chi non fa piacere essere riconosciuti e ricordati? Mi sento popolare tra tanti anonimi costretti a ripetere le loro mete – Albano Laziale, Ciampino, Frosinone, Velletri – attutite dal séparé e dagli annunci dei treni in partenza, tra una giocata al SuperEnalotto e un Ovetto Kinder.

Ma poi rifletto e un po’ ci ripenso. Quale grigia esistenza è la mia, se la ragazza dietro al vetro, incorniciata da Gratta e Vinci e lotterie della fortuna, mai è sfiorata dal dubbio che io possa partire per un viaggio diverso. Dev’essere la mia aria poco romantica. Ma un venerdì di questi la sorprenderò. “Orbetello, vero?”. No, prego. Facciamo Panama, o Rio, o Montevideo, le dirò in un tono da viaggiatore maledetto. Anzi no, Casablanca, sola andata. Destinazione Rick’s Café.

14 febbraio 2020

Dichiarazione rilasciata dall‘autore

“Scrivere dei brevissimi racconti prendendo spunto dai miei settimanali viaggi in treno è stata, più che una scelta, una logica conseguenza di quel che faccio ininterrottamente dagli anni dell’adolescenza: viaggiare in treno, appunto.

Un po’ per forza, un po’ per curiosità (quest’ultima soprattutto), un po’ per amore, un po’ per diffidenza, ho sempre osservato con attenzione quello che mi accade intorno, in carrozza e anche nelle strade adiacenti le stazioni di partenza e di arrivo, che sono rimaste sempre le stesse, uniche coordinate fisse di tutti questi anni: Roma Termini e Orbetello-Monte Argentario.

E così osserva oggi osserva domani, tra un ricordo volante e un’annotazione scritta, a gennaio 2020 mi sono ritrovato a redigere questo piccolo diario di bordo.

Tutto vero quello che è scritto nei 56 brevi capitoli. Nulla di inventato. Se mai, qua e là, una lieve concessione a quella parte appena più volatile della realtà, ma non per questo meno concreta e decisiva per le nostre vite, che è la fantasia.”

Cenni biografici sull’autore

Lo scrittore Enrico Bistazzoni

Enrico Bistazzoni, nato a Monte Argentario il 24 agosto 1962. Dal 2000 al 2013 redattore presso la casa editrice Fazi Editore di Roma occupandosi di correzione di bozze, editing, scrittura dei testi per bandelle e quarte di copertina, schede introduttive di opere e di autori e traduzioni dall’inglese (Bradbury, Shakespeare) e dallo spagnolo (San Giovanni della Croce). Intrattiene ancora un rapporto di collaborazione con la stessa casa editrice.

Attualmente collabora con agenzie editoriali, tra cui TILA (The Italian Literary Agency) e altre sigle editoriali, in particolare Edizioni di Atlantide, per cui svolge attività di redattore e traduttore. Ha redatto e tradotto testi per altri editori, tra cui Rizzoli.

Ha pubblicato alcuni libri di storie e tradizioni locali. Per l’editore Fiorina ha pubblicato il libro a leporello Barramundi, chi è costui? Tre pezzi facili accompagnati da alcuni pesci (2019).

In ambito giornalistico, è stato corrispondente del quotidiano Il Tirreno e redattore e collaboratore di altre testate giornalistiche e televisive (servizi e conduzione di Tg e trasmissioni sportive).

Per l’emittente regionale TV9 (Grosseto e Toscana) co-conduce da alcuni anni la trasmissione culturale Quante Storie Vuoi, dedicata al mondo editoriale. Nell’ambito della stessa cura, inoltre, un apposito spazio dedicato a libri e autori classici di ogni letteratura.

Riferimenti e contatti autore

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