Recensioni

“Cuore nella neve” di Giovanni Peretti.

Immagine di copertina

Sinossi

Settembre 1918. Un telegramma improvviso annuncia a Luisa la scomparsa del suo amato Giuseppe in una battaglia estrema a quattromila metri di quota, nel cuore dell’Alta Valtellina. Disperso.

Una disperata speranza la porta a trascorrere, accompagnata dal fraterno commilitone Gervasio, una vita incorniciata dalle alte cime intrise di guerra, dove la tormentata ricerca di lui diventa lentamente introspezione, e infine pace.

Il diario di Luisa si intreccia con le intense lettere del giovane alpino in un dialogo che trascende lo spazio e il tempo: insieme raccontano il dolore e l’amore, la montagna e i suoi silenzi, affrontando se stessi con calma determinazione e riscoprendo l’essenza della vita nel ritmo della natura.

Recensione

Cuore nella neve è un romanzo storico di Giovanni Peretti edito da Alpina Editrice nel maggio 2021.

Due i protagonisti: Giuseppe e Luisa. Una storia d’amore, la loro, che viene travolta dallo scoppio della Prima guerra mondiale. Lui parte per il fronte assegnato al Corpo degli Alpini: destinazione Alta Valtellina. Lei rimane a Milano in attesa del suo ritorno da quel conflitto che tutti, erroneamente, credono di breve durata. Lui, la guerra la vive in prima persona, lei, attraverso le sue lettere e la coatta separazione dall’amato con le conseguenze che comporta. Una tra tutte: crescere da sola una bambina concepita durante una licenza di Giuseppe.

Ma lo sviluppo della trama non è lineare. Viaggia attraverso due piani temporali: il presente narrativo, dove Luisa riceve un telegramma nel quale il suo uomo viene dato per disperso in un’azione militare e la decisione, al termine del conflitto, di trasferirsi in Valtellina per cercarlo; e il passato, che si svela potente attraverso le epistole di Giuseppe dal fronte.

Un’impalcatura di sviluppo della storia accattivante ed eretta con equilibrio, capace di catturare il lettore nell’attesa di rivelazioni, di connessioni tra ciò che fu e ciò che è, in un’incalzante e graduale processo di definizione del magnificente disegno contenuto nell’opera.

Un amore quello tra Giuseppe e Luisa che non viene spezzato dalla guerra, ma cresce e si sublima attraverso essa. Quasi a sancire la vittoria della vita sulla morte, della speranza sulla paura, del senso sul caos.

In un fronte atipico come quello dell’Alta Valtellina, posto in molti casi oltre i 3.000 metri d’altitudine, dove non gli scontri a fuoco, ma bensì il contesto ambientale rappresenta la prima minaccia per i soldati, Giuseppe a modo d’interiorizzate emozioni e vissuti di un’esperienza eccezionale e surreale.

Questo percorso mette a nudo la sua anima, illumina antri sconosciuti e inimmaginabili del proprio essere. Entra in contatto con un’atavica conoscenza dello spirito, sviluppata dall’uomo, forse, quando ancora viveva in simbiosi con la natura. Un ritorno all’essenziale, nel quale l’impellente desiderio di normalità trasfigura questa in sogno e la condivisione delle emozioni diviene essenza di vita. Un processo di presa di coscienza che si palesa nelle lettere scritte per Luisa, in cui Giuseppe si dischiude senza veli. Lettere che rappresentano anche un sudario d’amore che anela alla vicinanza, alla fisicità della compagna e della piccola figlia. La precarietà dell’esistenza al fronte viene esorcizzata dalla certezza di un sentimento che diviene granitico rifugio dell’anima e base di progetti futuri.  

Ma Cuore nella neve è anche la storia di una donna che ha il coraggio di lasciare tutto e mettersi alla ricerca del suo uomo. Una ricerca che la porterà alla fine a conoscere se stessa, a emanciparsi, a trovare il suo posto nel mondo: in mezzo a quei monti in cui avrebbe voluto portarla Giuseppe, una volta che la guerra fosse finita e in cui, purtroppo, si dissolse.

Peretti ci conduce in un viaggio nella storia, nella comprensione di cosa rappresentò per milioni di uomini e donne la Prima guerra mondiale. Nello specifico descrive gli eventi e la condizione dei soldati e della popolazione civile nell’Alta Valtellina durante il conflitto: la così detta Guerra Bianca. E lo fa con la competenza e la conoscenza di chi ha dedicato anni di studio e ricerche all’argomento, tuttavia, senza mai essere pedante e puntiglioso.

Tanti i personaggi introdotti, tutti caratterizzati con maestria e profonda sensibilità d’animo. Li vediamo muoversi, ragionare, emozionarsi; ognuno a suo modo, ognuno col suo background culturale, ognuno probabile e allo stesso tempo pittoresco.

La scrittura di Peretti è piacevole e scorrevole, capace di modellarsi ai contesti in cui si svolge la narrazione. Non è statica, ma cangiante; tipica di chi ha scritto molto sui più svariati argomenti e in diversi contesti editoriali. Uno stile mai inopportuno che, in sinergia con la qualità dei contenuti proposti, arriva a toccare corde profonde nel lettore. In poche parole, Cuore nella neve è un libro capace di emozionare.

Dettagli libro

TitoloCuore nella neve
AutoreGiovanni Peretti
Editore Alpinia Editrice
GenereRomanzo storico
FormatoLibro
Pagine336 
PubblicazioneGiugno 2021
Prezzo Euro 18
Link di acquisto
https://www.mondadoristore.it/Cuore-nella-neve-Nuova-ediz-Giovanni-Peretti/eai978888758447/

Estratto

Dieci giorni sono passati, dieci giorni di angosce.

Non ho più lacrime, non ho più pensieri. Il vuoto riempie i miei occhi, e nel vuoto c’è solo incredulo dolore. Brandelli di memoria rubano avidamente spazi a un futuro di corvi.

Caterina tiene le mie mani, mi guarda e sembra che mi guardi lui, cerco di sorriderle. Non ha nemmeno due anni, ma comprende l’angoscia dei miei pensieri.

La guardo, è bella: – Come farò a crescerti senza il tuo papà?

Mi fissa, sembra mi legga nell’anima.

I suoi occhi dicono: – Stai tranquilla mamma, ci sono io. Camminerò sempre vicino a te, non ti lascerò mai. E poi non c’è scritto che è morto, è disperso.

Sono venuti a trovarmi i parenti e anche alcuni amici.

Mi hanno molto tranquillizzata. Tutti parlano con voce calma e monotona, stringendomi amorevolmente le mani e sorridendomi dentro agli occhi. Emergono racconti di soldati dispersi improvvisamente comparsi sull’uscio di casa dopo molti mesi dalla sparizione. Credo anch’io che andrà così, che Giuseppe tornerà.

Ho parlato con il nostro parroco: – Fede e forza! – dice con una malcelata aria di rimprovero, quasi provocando in me sentimenti di disagio. Mi accompagna al comando militare, chiedo notizie, ma non riesco a ottenere nulla. Sono tutti indaffarati, corrono a destra e a sinistra: – aspetti qua… si sieda qui… adesso vediamo…

Dopo tre ore ce ne andiamo.

Ho scritto al suo comandante. Sinora ho ricevuto risposte come la probabilità che qui nevichi a ferragosto.

I giorni passano lenti, dilatati, tutti uguali.

Ogni tanto esco sul ballatoio, mi appoggio alla ringhiera e guardo giù nel cortile: la Pia non c’è più, sarà forse malata. Rientro e prendo in braccio Caterina, le canto una canzone sottovoce, come faceva lui quelle poche volte che gli hanno dato la licenza e l’ha stretta fra le braccia, con sguardo di bimbo e la paura di romperla…

Cenni biografici sull’autore

Lo scrittore Giovanni Peretti

Giovanni Peretti vive a Bormio, in Alta Valtellina, dove nasce nel 1955.

Geologo, per quasi quarant’anni è stato Direttore del Centro Nivometeorologico di ARPA Lombardia, ha diretto per vent’anni la rivista Neve e Valanghe di AINEVA e ha fatto parte per quindici anni della CISA-IKAR.

Già Presidente del CAI Bormio, ha partecipato attivamente al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Lombardia.

E’ un apprezzato divulgatore di storia, cultura e natura della sua terra e delle sue montagne attraverso conferenze, fotografie, documentari e libri (è socio del GISM, Gruppo Italiano Scrittori di Montagna).

Due volte vincitore del concorso Fotografare il Parco dello Stelvio, ha scritto saggi, guide escursionistiche e manuali tematici.

Ha particolare conoscenza delle vicende della Grande Guerra in Alta Valtellina e per la sua attività letteraria ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti:

  • Premio Giornalistico Val di Sole (sezione speciale dedicata alla Grande Guerra);
  • Premio De Cia per la migliore opera di cultura alpina coi libri Battaglie per la Trofojer (Alpinia 2007, Magrin – Peretti) e Battaglie per il San Matteo (Alpinia 2008, Fantelli – Magrin – Peretti).

Riferimenti e contatti autore

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