Recensioni

“L’odore dei giorni” di Elisabetta Fioritti, una storia sospesa tra colori e fragranze, tra vita e riflessione, tra narrativa e poesia.

Immagine di copertina

Biografia

Elisabetta Fioritti nasce in Puglia, ma si trasferisce nella prima fase della sua vita in Piemonte, assieme alla famiglia, successivamente a Roma, dove vive tuttora. La sua formazione umanistica la porta ad amare la bella lingua, la scrittura e la lettura, fino alla pubblicazione del libro L’Odore dei giorni per Tekeditori e diversi racconti, premiati e inseriti in varie antologie e riviste. Altra sua passione è la pittura, che esercita approfondendo il decoro a terzo fuoco su porcellana. I suoi amori sono il marito, il figlio, i libri e i colori.

La scrittrice Elisabetta Fioritti

Sinossi

Le giornate si susseguono lasciando traccia del loro odore, che in ogni momento ci rimanda a una emozione, ricordando un volto, una voce. La protagonista di queste pagine è una donna che cresce nel cambiamento di luoghi, di persone e modi di vivere, seguendo una strada nella precarietà di sempre, alla ricerca di un altrove, per dar senso alla vita. L’insoddisfazione che si porta dentro dal tempo della giovinezza, crea un ostacolo al dispiegarsi sereno dell’esistenza, inquina il rapporto con se stessa e con gli altri. Troverà il suo punto di equilibrio grazie all’amore, filo conduttore di tutta la vita, amore per gli altri, per la natura, per le cose, per l’arte e la bellezza. Questa storia è una carrellata di personaggi e di episodi del suo presente e del suo passato, che a volte si intrecciano grazie alla forza del ricordo.

RECENSIONE

Barbara annusava gli odori di quella cittadina di mare e li chiudeva nello scomparto segreto. Era odore di platani, a volte bagnati da una pioggerella estiva che li rendeva ancora più profumati, era fragranza e sapore di piadina cotta sul momento… Ed era il profumo di quelle petunie che coloravano tutto il lungomare, miste all’aroma di oleandri dove i ragazzi si nascondevano per sfuggire al caldo e al controllo dei grandi…”

“L’odore dei giorni” è un libro di Elisabetta Fioritti. Nel titolo è racchiusa l’essenza e la chiave di lettura di questa proposta letteraria. I profumi hanno il potere di accendere la nostra memoria, di riportarci in luoghi lontani, di rievocare emozioni. Il meccanismo della memoria olfattiva è descritto magistralmente da Marcel Proust nel suo romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”.

L’autrice narrandoci la vita della protagonista Barbara, ricostruisce i luoghi, palcoscenico dei suoi vissuti, non solo descrivendo oggetti o persone, delineando colori e suoni, ma fissando magistralmente gli odori che avvolgevano le scene. Essi hanno potere di sintesi, un po’ come la poesia. Un solo aroma può racchiudere emozioni che necessiterebbero di molte parole.

Leggendo mi sono spesso trovato, rapito dalle fragranze, ad allontanarmi dalla trama risucchiato in eventi del mio passato che sembravano essere dimenticati. Un viaggio nel viaggio…

La storia di Elisabetta non solo attraversa l’Italia geograficamente da nord a sud, dalla Puglia al Piemonte, ma taglia trasversalmente un periodo storico importante che va dall’immediato dopo guerra fino ai nostri giorni. Anni in cui l’emigrazione verso le fabbriche del settentrione portò a quella contaminazione culturale e sociale che avrebbe creato l’identità Italiana. E’ il quadro di una società che emerge dalle vicende di una donna eccezionale nella sua ordinarietà, quindi veritiero, vicino alla realtà dei più.

Nel racconto la scrittrice ci conduce in un viaggio lento, consapevole, come su una barca a vela spinta da una leggera brezza. Si parla dell’emozioni universali che ogni essere umano dovrebbe attraversare nel corso dell’esistenza: la spensieratezza dell’infanzia, l’inquietudine e gli amori dell’adolescenza, la sfida del matrimonio con la nascita dei figli, la saggezza della maturità.

Credo che i libri siano medicine per l’anima e come tali devono essere assunti in determinati momenti. Consiglio di avvicinarsi al lavoro della Fioritti, quando si ha bisogno di ritrovare se stessi, di fermarsi e fare il punto della situazione, nei momenti in cui si desidera guardare indietro e ricostruire il cammino. Sono pagine che necessitano di togliersi l’orologio, meditative, non raramente intrise di poesia. Non si può leggere “L’odore dei giorni” con lo stereo acceso o in una spiaggia affollata. No, questa opera richiede al lettore di fermarsi, di riappropriarsi del suo tempo. Nel mio caso ha preteso un camino, un caldo plaid, un gatto sornione sulle ginocchia e un buon bicchiere di rosso. Spesso mi sono ritrovato a ripiegare il libro, tenendovi dentro un dito come segno, per rivivere episodi del mio passato, magari sotto una nuova luce.

Lo stile di scrittura è scorrevole, pulito. Elisabetta ha un vocabolario molto vasto a cui attingere parole che talora diventano pennellate di un capace pittore.

Dettagli libro

EditoreTekeditori
GenereNarrativa
Data di pubblicazioneDicembre 2016
Lingua originaleItaliano
Lunghezza del libro288 pag.

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